Con il notevole numero di impianti fotovoltaici ormai esistenti, si pone il problema della manutenzione.
Per questo motivo le aziende che si muovono nel settore delle energie alternative propongono anche tale servizio.
Il boom è avvenuto nel biennio 2005/2006, e da allora l’andamento positivo – con alti e bassi fisiologici – non si è più fermato, sicuramente anche grazie all’“era degli incentivi”.
Oggi il fotovoltaico in Italia conta circa 520 mila impianti in funzione, e se non si può parlare di una battuta di arresto (dal decreto Romani, del 2011, in poi), certo la mancanza di supporti statali ha indotto a un rallentamento.
Anzi, per dare un’idea maggiormente precisa: si è calcolata una contrazione del 10% del mercato.
Focalizzare sulla manutenzione
Questo gran numero di installazioni ha ovviamente bisogno di controlli periodici. Dato che è un momento in cui non ci si può affidare troppo a nuove strutture, le imprese del settore si stanno comprensibilmente e utilmente specializzando proprio in lavori di manutenzione e nella gestione dei sistemi a pannelli solari.
In questo modo, migliorando la loro resa, si protegge l’investimento di industrie, uffici e privati.
Analisi di una situazione
Si è affrontato l’argomento a Solar O&M Europe 2014, il convegno/mostra milanese di respiro internazionale, che non per niente vanta la partecipazione delle società più in vista del campo.
Come ha fatto notare una di esse, Enerqos, se è diminuita la richiesta, le tassazioni retroattive – che ritardano la copertura dell’investimento – non agevolano affatto.
In questo senso Observations and Measurements (O&M) si rendono necessari per migliorare la resa.
Ed è un giro d’affari che ora vale 350 milioni di euro l’anno.
Come funziona
Un impianto, per durare serenamente un quarto di secolo, deve essere seguito, e quando si presenta un guasto occorre un pronto intervento sul territorio.
Anche i costi devono ridursi, altrimenti i committenti non potranno permettersi il servizio, nemmeno ricorrendo alle banche.
Mantenere per un anno 1 megawatt (che nello stesso periodo genera energia per 4-600 mila euro, a seconda del Conto Energia di cui è “figlio”) ha attualmente un prezzo di 20 mila euro. Cifre alte, secondo voi?